Benvenuti ad un altro appuntamento con SportMoreBooks , la nostra rubrica dedicata ai libri che parlano di sport, lo raccontano e con i quali proviamo a fornirvi utili spunti per la scelta di un buon libro da leggere in ambito sportivo .

L’appuntamento di oggi, con un’altra perla edita da Urbone Publishing , che ringraziamo nella persona dell’ editore Gianluca Iuorio per la collaborazione e l’attenzione che ci viene regolarmente dedicata, e’ con “Il diario delle canchas argentine” , magistralmente scritto da Cristiano Cinacchio , gia’ penna di Tuttomercatoweb che oggi, al netto di un lavoro come responsabile marketing per un’azienda tedesca, continua in quella sua passione che prende il nome di Groundhopping, ovvero quel particolare ramo di turismo “sportivo” che si identifica con l’obiettivo di visitare il maggior numero di stadi possibile.

Provate per un attimo ad immaginare la casa di ciascuno di noi, quel luogo,spesso frutto di sacrifici di una vita, dove vivere con i propri affetti e dove ,alla fine di ogni giornata lavorativa, fare ritorno per riposare, rilassarsi e condividere pensieri e sentimenti con la propria famiglia.

Un luogo “sicuro” da cui deriva un detto , quel “sentirsi a casa” , che spesso ci aiuta nei momenti bui, difficili , della nostra quotidianita’. Lo stadio ,per le squadre di calcio e , in particolare, per i loro tifosi ,rappresenta tutto cio’, la “casa”sportiva ,teatro di mille battaglie sul campo, testimone di grandi trionfi e cocenti delusioni ,quel posto dove trascorrere ore in compagnia di amici, figli, mogli, mariti tifando e supportando i propri beniamini , di qualsiasi categoria , perche’ lo stadio non fa distinzioni .

Cristiano in questo libro , descrive le “canchas”argentine, utilizzando IL termine con il quale , nella terra biancoceleste, si fa riferimento agli STADI,  utilizzando davvero raramente il termine ESTADIO. 158 pagine, 18 storie che passano da Buenos Aires a La Provincia, da La Plata a Rosario : un itinerario ricco di contenuti con riferimento a “icone “del calcio argentino come El Trinche Karlovic , Mario Kempes e Diego Armando Maradona , a racconti locali come il Caballito o a veri e propri racconti di cronaca Nazionale come il conflitto Malvinas-Falkland.

Un esempio di cio’che troverete ?! , Carlos Bianchi , un signore che in Italia ,specificatamente a Roma ,sponda giallorossa, non ricordano come esattamente un fuoriclasse della panchina ,vuoi per  una stagione,1996/97 ,che definire deludente e’ sostanzialmente un esercizio spirituale vuoi per un’intuizione che ,se si fosse realizzata, avrebbe cambiato il calcio italiano degli ultimi 20 anni , ipotizzando la cessione di un giovane 20 enne romano , nome , Francesco ,cognome Totti , alla Sampdoria.

La storia di questo allenatore argentino in Argentina e’ di tutt’altro genere, in particolare per il Velez Sarsfield ; prova ne sia che entrando all’Amalfitani ,stadio che si trova nel sobborgo di Liniers ,nella citta’ di Buenos Aires, si incontrano due statue a lui dedicate . Nel 1971 ,come centravanti de El fortin, soprannome del Velez , segno’ 36 reti in 36 match am fu da allenatore che , a meta’ anni 90 , segno’ la storia del club culminata con la vittoria della Coppa Intercontinentale ,a Tokyo ,dove per 2-0 sconfisse il Milan .

“Il diario delle canchas argentine” e’ uno spaccato di quel calcio che ha contrassegnato intere generazioni , che ha contribuito a farlo divenire, di gran lunga, lo sport piu’ praticato e piu’ amato al Mondo e in Argentina , si sa, si respira davvero questo modello di calcio fatto di passione ,di sentimenti, in particolare nei club di modeste dimensioni di barrio dove l’attaccamento alla maglia e’ assolutamente trasversale e sfocia in un orgoglio totale, dal bambino all’ anziana ,depositario di tradizioni che negli stadi argentini si trovano ,sempre, sotto forma di aneddoti e storie ,anche differenti tra loro e che , proprio per questo , consentono differenti chiavi di lettura spesso inedite ; anche per questo , non solo per questo , vi consigliamo di leggerlo .

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