Il rosa dello sport

11 Dicembre 2019 

La data, storica, che sancisce il diritto delle donne che “vivono” di sport a farlo da professioniste, esattamente come i loro colleghi maschi.
Le Società sportive che sottoscriveranno contratti professionistici con le atlete potranno beneficiare di un esonero contributivo del 100% per tre anni e, contemporaneamente, vengono garantite tutte le tutele previste dalla legge che regola le prestazioni da lavoro sportivo.

Le donne sono il 28,2% (dati CONI 2018 per l’anno 2017) dei tesserati totali, quantificati in 4 milioni e 703mila, per le 44 Federazioni e le 19 discipline associate, affiliate al CONI, il dato numerico più alto che segue una costante crescita degli ultimi 5 anni.
Un dato che non può e non deve passare inosservato anche per le tante discipline che continuano a crescere in termini di tesserate e di risultati sportivi che, non va dimenticato, rappresentano il termometro, crudele certo ma insindacabile, sulla bontà di ogni singolo progetto sportivo.

È un movimento ,quello rosa, che cresce in quantità ma anche, soprattutto, in qualità, appunto, guardando, per esempio alle ultime, in termini cronologici, imprese di Letizia Paternoster nel ciclismo, Dorothea Wierer nel Biathlon, alla valanga rosa capitanata da Federica Brignone leader in Coppa del Mondo passando per le straordinarie “farfalle” della ginnastica ritmica vincitrici del Campionato del Mondo a Sofia nel 2018 non dimenticando mai le “consuete” sensazionali, imprese delle ragazze del nuoto e della scherma.

 La strada è tracciata dunque ma il lavoro da fare resta ancora, davvero, tanto a partire, per esempio, dalle differenze salariali che restano realmente troppo grandi nella maggioranza dei casi.

Anche qui però i segnali, forti e positivi, ci sono se guardiamo, ad esempio, al tennis con i tornei di Indian Wells e Miami che hanno addirittura invertito la tendenza con un montepremi femminile più alto rispetto al maschile mentre i restanti SLAM del circuito li hanno equiparati.

 Lo sport al femminile deve continuare a crescere, sia per quanto riguarda il numero di praticanti che per quello che concerne la “parità di genere”, nel numero di dirigenti federali donne, ad esempio, che sono il 12,4% del 18.244 totali.

 Le donne hanno sensibilità, competenza, tenacia spesso fuori dal comune; qualità indispensabili per lo Sport, che rappresenta una quota importante del Pil Nazionale, che è a tutti gli effetti un settore di produzione e di occupazione sempre più centrale con oltre 35.000 aziende direttamente legate ad attività sportive e un giro di affari superiore ai 25 miliardi di euro che, unitamente all’indotto. fanno 3 punti di PIL.

Nike ha creato una campagna interamente dedicata alle donne nello sport in Italia.

  “C’è una nuova Italia fatta di ragazze pronte a mettersi in gioco e a riscrivere le regole. Unisciti a noi, Nulla può fermarci”
Just do It

 Qui c’è tutto ciò che serve, messaggio e obiettivo. Noi, nel nostro piccolo, faremo la nostra parte.

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