La selezione basca , nella nascente Unione Sovietica , trova dicevamo un clima di entusiasmo incredibile dopo aver ricevuto un’accoglienza ,a voler usare un eufemismo , non proprio calorosa in Polonia dove venne additata come una squadra di “comunisti senza dio ” che , in tutta onesta’ stride parecchio con il fervore cattolico che contraddistingue l’intero popolo basco .

In Unione Sovietica ,di contro , i bolscevichi del tempo si identificano totalmente con  Euzkadi, eroi della lotta anti fascista, al punto tale da offrire vitto e alloggio dell’intera rappresentativa, all’Hotel Metropol di Mosca, non proprio l’ultimo degli alberghi del tempo, per l’intera durata della permanenza, 5 settimane , sul suolo sovietico.

Euzkadi , gioca partite in tutte le principale citta’ sovietiche come Leningrado , Tbilisi oggi capitale della Georgia , Minsk , capitale della Bielorussia e Kiev della quale,siamo certi , oggi purtroppo nessuno ignora nulla , tantomeno che sia la capitale della Ucraina bombardata e dove, destino vuole , affrontino  Trusevich, Kuzmenko, Timofeev, Goncharenko e Komarov ,protagonisti di quella che venne chiamata la “Partita della morte “, il match giocato nell’agosto del  1942 , tra giocatori ucraini ed ufficiali tedeschi ( e che sara’ una delle prossime protagoniste di SportMore Stories ) .

Era una festa , un tripudio di tifosi entusiasti nel vedere all’opera i grandissimi giocatori baschi rappresentativi di una forza e di una idea di sacrificio e lotta che li accomunava al loro ideale bolscevico ma dall’altra parte dell’ Europa , negli stessi giorni, quella forza di resistenza e lotta svani’sotto il predominio militare delle forze franchiste che presero Bilbao e ,di conseguenza, vinsero la guerra.

Da quel momento, in conseguenza della decisione della Federazione Spagnola, non propriamente un esempio di democratico organo del pallone, di disconoscere l’Euzkadi e , di fatto , minacciando di sanzioni e ritorsioni tutte le squadre che intendessero affrontarla .

Il blocco franchista taglio’ loro la possibilita’ di raccogliere fondi a sostegno del movimento repubblicano , senza soldi , con parenti ed amici uccisi, additati come anarchici dal regime del generale Franco , la nazionale di Euzkadi si trova sostanzialmente sola, senza poter contare su nessun appoggio da parte di tutti i Paesi ai quali si rivolse. Tutti ..tranne due , Cuba e Messico  che aprirono le porte agli atleti baschi : nel primo paese Euzkadi gioco soltanto poche partite mentre un Messico partecipo’ addirittura al Campionato “Distrito Federal”, un torneo dilettantistico al quale potevano essere iscritti club fondati da immigrati ed e’ proprio sul suolo messicano,nel 1939 ,con una Guerra Civile definitivamente termionata , che la leggenda di Euzkadi termina ,con lo scioglimento della selezione . Alcuni atleti continueranno a giocare in SudAmerica, altri abbandoneranno il calcio e intraprenderanno lavori diversi ,tutti pero’ accomunati da un triste finale, vivere le loro vite lontani dalla loro casa e dalla loro terra.

Un sacrificio , quello di Euzkadi , come molti , terminato nell’ oblio per 40 interminabili anni , durante i quali non una riga venne scritta e non una bandiera venne sventolata salvo poi , nel 1987, venire ufficialmente omaggiata dal governo basco. E’ il destino che accomuna epiche gesta di uomini e donne che misero il loro sapere e il loro lavoro a totale disposizione della loro terra , del loro Paese , per difendere i loro diritti e per portare la loro lotta ad essere conosciuta in tutto il Mondo .

Questo e’ ,anche, cio’ che lo sport, il calcio in questo caso , puo’ fare e noi continueremo a raccontarlo , anche , cosi’ .

 

 

Share this post