Un piccolo centro nella regione della Ruhr , questo e’ Monchengladbach dove, nel mese di agosto del 1900 viene fondato il Fußballklub Borussia 1900 M.-Gladbach e di questo team oggi , qui , vi vogliamo parlare all’interno della nostra rubrica SportMore Stories.

La data,a nostro parere fondamentale ,per descrivere le gesta del club e’ l’ 1 Maggio del 1964 , quando cioe’ la dirigenza, con una decisione discretamente lungimirante, ingaggia il giovane tecnico Hennes Weisweiler che si presenta vincendo il campionato regionale del tempo portando la squadra in Bundesliga .

Il Gladbach gioca un calcio spumeggiante, decisamente spettacolare, che lo porta ad avere il primo attacco del Campionato realizzando 92 reti in 34 partite  con la conseguente attribuzione del soprannome di “The Colts”stante la precisione e l’aggressivita’ sotto porta. Si mota subito la mano di Weisweiler che porta a far crescere in squadra talenti di cui presto si sentira’ parlare anche in ottica Nazionale come Herbert Wimmer, il solido centrocampista Rainer Bonhof e la punta Jupp Heynckes che qualche anno piu’ tardi diventera’ l’allenatore dei rivali storici del tempo del Bayern Monaco, peraltro con “discreti” risutati, unitamente a uomini “spogliatoio” che si riveleranno decisivi anche nei successi della Nazionale tedesca Campione d’Europa nel 1972 e del Mondo nel 1974 ,del calibro di Berti Vogts, non proprio un esempio di tecnica al servizio del pallone ma un mastino devastante nella marcatura a uomo ,con una solidita’ mentale straordinaria che gli consentira’ di marcare l’Olandese Volante alias Johann Cruijff, nella finale Mondiale del 1974 ,caratterizzata da un suo problematico, eufemisticamente parlando, approccio quando dopo meno di due minuti provoca un rigore e consente agli oranje di portarsi in vantaggio ; ci preme evidenziare che la marcatura su “14” e’ stata assegnata a Vogts per esclusione , avendo i suoi compagni di reparto gentilmente declinato l’offerta dell’ allora Ct tedesco Schon , ivi compreso il Kaiser Franz Beckenbauer.

Davanti agli occhi dei tifosi , degli appassionati e dell’ intero panorama calcistico europeo ,e non solo , sta nascendo quella che verra’ ricordata come una delle formazioni piu’ vincenti del calcio teutonico, dotata di una devastante continuita’ di rendimento , del succitato gioco spettacolare e delle conseguenti vittorie.

La storia vuole che ogni qualvolta si parli di “ciclo” nella sua accezione assolutamente positiva, venga individuato il “riferimento” , il fuoriclasse, la bandiera , insomma il leader , colui attraverso il quale si riconoscano quelle vittorie , quelle imprese che rimarranno impresse nei libri e negli occhi di chi ha avuto l’onore e la fortuna di vederle . Il ‘Gladbach di quei leader ne ha avuti due e, come si conviene, uno siede in panchina , il gia’ citato Weisweiler, e l’altro ,manco a dirlo ,assoluto padrone del centrocampo,che risponde al nome di Guenter Netzer capace , tra le altre cose, di dar vita ad una delle piu’ belle ed appassionanti sfide del calcio con il libero della Nazionale tedesca e del Bayern Monaco , tale Franz Beckenbauer,verso il quale poi nutre una sana ,quanto vera e reciproca,antipatia che sfocia ,complici le vittorie in Campionato del 1970 e del 1971 da parte del Borussia , all’esclusione di Netzer dalla Nazionale Campione del Mondo nel 1974.

Netzer, e’ dotato di una tecnica “superiore” , pur calzando un 48 di scarpe , che gli consente di calciare punizioni micidiali, lanci millimetrici , controllo di palla superbo e sgroppate “coast to coast” unite a dribbling secchi difficilmente immaginabili.Con questo bagaglio tecnico devastante guida la Nazionale tedesca alla vottoria dell’Europeo del 1972 e che lo fa conoscere al panorama internazionale tanto che ,dopo aver conquistato con il Borussia la Coppa di Germania nella sua ultima stagione in maglia bianco verde, viene acquistato dal Real Madrid che ,nel frattempo , si trova a dover ribattere anche sul mercato all’ acquisto ,niente male, di Johann Crujiff da parte degli acerrimi rivali del Barcellona .

Nonostante la partenza di Netzer verso la Spagna , i biancoverdi di ‘Gladbach continuano a mietere successi vincendo 3 titoli tedeschi consecutivi (’75, ’76 e ’77), 2 coppe Uefa (’75 e ’79) e una Supercoppa di Germania (’77), tra le fila del team della Ruhr , spicca un giovane danese , dalla chioma bionda lunga e folta , manco a dirlo , che risponde al nome di Renee Simonsen che con il “double realizzato nel 1975 , si aggiudica il Pallone d’Oro .

Dal 2014 ,complice la scelta del partner tecnico Kappa, il Borussia e’ tornato allo stile di quei formidabili anni per la sua maglia , replicando addirittura ,sul retro del colletto, ricamato, il soprannome della squadra: Fohlenelf (i Puledri), nato proprio negli anni ’70 per sottolinearne la bassa età media e lo spiccato gioco offensivo, la nostalgia spesso non e’ foriera di grandi progetti , in alcuni casi  e’ pero’ riuscita a fare risplendere le gesta di club mestamente entrati nel limbo a fronte di decenni avari di successi .

Il mito del ‘Gladbach merita di tornare a rivivere, nel frattempo , raccontarne le gesta e i successi aiuta,anche, ad assaporare  emozioni che soltanto l’epica di un tempo ,oggi , puo’ comunicare .

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