Se c’e’ un uomo che oggi l’Italia intera ascolta con ammirazione e’ senza dubbio alcuno il C.t della Nazionale Italiana di calcio , Roberto Mancini.

I ragazzi azzurri oggi sono protagonisti indiscussi di Euro2020, vincitori del girone A a punteggio pieno , zero reti subite e,ad oggi ,il gioco piu’ bello espresso con tutti, davvero, protagonisti di un’orchestra che suona uno spartito meraviglioso e lo fa ,quasi sempre a memoria.

Non e’ pero’ sempre stato cosi’, tant’e’ che il Ct. , piu’ di una volta , usandola come provocazione (o forse no), ha detto “la nostra specialita’ e’ sbagliare i passaggi .Li mettero’ a fare muro ,come si usava una volta “.

Avete mai notato che , non solo nel nostro, o forse soprattutto ,nel nostro Campionato, se un giocatore mancino segna di destro si parla di “prodezza” o se un centrale difensivo serve un’ imbucata e’ un fuoriclasse ?!. Beh, al netto di ingaggi che oggi suonano piu’ o meno come tante piccole manovre economiche per la loro portata, dovrebbe essere piuttosto normale ,per giocatori della massima serie, che si allenano tutti i giorni , da anni, e che dei piedi , entrambi, si , dovrebbero fare il loro strumento di lavoro insieme a testa e fisico .

Mauro Tassotti,ad esempio, leggendario terzino destro del Milan ,arrivo’ in rossonero con ,diciamo cosi’, qualche limite tecnico .Sulla sua strada, e fu la sua fortuna, trovo’ un elegante signore svedese che il Milan conosceva gia’ perfettamente perche qualche decennio prima vi gioco’ ( piuttosto bene a detta di molti ) e che allora era l’allenatore del club di via Turati .Il “barone”Nils Liedholm lo prese in consegna e,con alcune ore(scherziamo,si parla di mesi ) di certosino allenamento sui fondamentali ,trasformo’ l’allora ragazzo romano in una sorta di pioniere “brasiliano “che traccio’ la strada poi , alcuni anni piu’ tardi , a gente del calibro di Cafu’ “discreto” laterale destro brasiliano .

Non sempre pero’ le figure chiave nella crescita degli atleti ,dei calciatori in questo caso , sono allenatori blasonati . Se vi capita di dare un’occhiata alle foto della Juventus e della Nazionale Italiana , guidate da Marcello Lippi, troverete un signore ,classe’42,ex attaccante che di nome fa Narciso ,di cognome Pezzotti e soprannominato “Ciso”. Girava per il campo durante gli allenamenti con un pallone in mano ,a volte si fermava con un giocatore ,gli lanciava il pallone con le mani alternando stop e passaggi al volo ; tutto normale di rete voi . Mica tanto,ci permettiamo di aggiungere noi,se uno dei giocatori si chiama Zinedine Zidane o Alessandro Del Piero per citarne alcuni . fuoriclasse che hanno fatto della tecnica sopraffina la loro arma micidiale con cui vincere trofei in sequenza . Si fermavano con “Cisu” si applicavano ne ritornargli palloni semplici come queli piu’ complicati ,perche’ per loro era una sfida,sempre. Da esempi come questi si traggono le giuste indicazioni per migliorare gli atleti ,partendo da una mentalita’ e da una personalita’ che si plasmavano e crescevano nel tempo unitamente a “maestri di tecnica” che oggi sono assimilabili al “White Album” dei Beatles in termini di rarita’ .

L’ultima immagine che vi regaliamo e’ quella di un giovane allenatore catalano, che’ spagnolo non e’ che ci si senta particolarmente, Pep Guardiola che negli allenamenti del suo Barcellona chiedeva ai suoi giocatori di formare un cerchio e di palleggiare senza fare cadere il pallone.Non e’ un gioco per scaricare la tensione,e’ un modo per “allenare”la sensibilita’ la coordinazione in movimento, il tocco ed e’ con quel palleggio che ha conquistato il Mondo .Ecco , a vedere gli azzurri oggi, la loro proprieta’ di palleggio, la tecnica, la capacita’ di muoversi senza palla negli spazi perche’ sai che la palla”deve”arrivare li’ e il piu’ delle vole li’ arriva , il pensiero corre veloce a quel Barcellona,ai suoi trionfi e noi ci fermiamo qui.

L’ intensita’ ,corsa e velocita’ proprie dello spettacolo dei campionati come la Premiere non sono frutto della sola preparazione atletica,se non hai grande qualita’ tecnica certe cose non le fai e non c’e’ nemmeno da sbattere la testa al muro per riuscirci ,a volte e sufficiente calciarvi un pallone.

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