MILLENNIALS… CHI?

In Italia sono più di 13 milioni, hanno tra i 17 e i 34 anni, il 76% di loro è connesso ad internet con un 55% di loro che è presente online tra le 12 e le 21.

Sono i MILLENNIALS, meglio noti come generazione Y, per intenderci i nati tra il 1982 e il 2004 e nel Mondo rappresentano, in termini di potere d’acquisto, 2.5 trilioni di dollari.

Nel vivo di una crisi Mondiale senza precedenti dal dopoguerra e dovuta al COVID-19 tristemente noto come CORONAVIRUS, sono loro, i MILLENNIALS, una delle risorse con le quali il Mondo potrà risollevarsi e ripartire con forza.

Sono una generazione globale, che ha un forte interesse nel locale, sono consumatori “attivi” ovvero propensi sempre più all’utilizzo della rete per gli acquisti e per le informazioni.

Da una ricerca Nielsen Italia emergono dati interessanti sulle loro preferenze, amano gli eventi dal vivo vissuti con gli amici con cui condividerli tecnologicamente attraverso selfie e post, apprezzano il cambiamento ed è sufficiente osservare i locali di tendenza, che propongono novità regolarmente in termini di format e ambientazione per capire che questa non è più la generazione del “divertimento in discoteca”.

Un dato che ci ha fatto riflettere, in questa ricerca, è che l’86% di un campione intervistato di millennials italiani, desidera che le Aziende si concentrino maggiormente sulle persone, sui clienti, sui prodotti e meno sui profitti.

Il protagonista è Remco Evenepoel, ciclista belga della Deceunick-Quick Step, nato il 25 gennaio 2000 e con un passato, suona strano, ma è così, da centrocampista eccellente con convocazione nella Nazionale belga Under 17 di calcio.

Il calcio però non lo divertiva più, almeno non come un tempo, la bici era il suo sogno e lui, dopo il primo anno, straordinario, da PRO, dichiara, candidamente, con quella normalità che lo contraddistingue in qualunque cosa faccia, anche spingere 1100 Watt in salita alla Volta Algarve. “i soldi non sono il motivo per cui uno sceglie di fare sport. Mi piace quello che faccio e ho cominciato la mia carriera professionistica senza fare specifiche richieste salariali, anzi, avrei voluto correre il mio primo anno gratuitamente. Quando uno comincia ad avere risultati le discussioni sullo stipendio arrivano spontaneamente. I soldi non erano la mia priorità nel diventare professionista altrimenti avrei accettato una proposta da un milione di euro”

Con MILLENIALS così il Mondo, e lo Sport, devono ripartire per un futuro certamente diverso da quello che avremmo immaginato solamente l’anno scorso ma, l’augurio è questo, con rapporti interpersonali più forti, etica, formazione, cura e passione per ciascuno dei nostri lavori.

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